La sedicenne Birdy: “Prima il diploma, poi la musica a tempo pieno”

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Birdy

L’abbiamo vista stregare il palco dell’Ariston con la sua classe e dolcezza ma Birdy ha solo sedici anni e una strada intera da percorrere.

La cantautrice e pianista inglese è una delle promesse della musica mondiale, Jasmine van den Bogaerde, questo il suo nome, ha vinto a dodici anni il talent show britannico Open Mic UK e da allora la sua carriera è sempre stata incentrata sulla musica ma la pianista e cantante ha la musica nel sangue fin dalla nascita. La madre, Sophie Roper-Curzon, è una concertista ed insegnante di pianoforte e Birdy ha imparato ben presto a destreggiarsi nel mondo della musica: a otto anni scrisse la sua prima canzone, a dodici vinse Open Mic UK e a sedici anni ha già venduto oltre un milione di copie con l’album di debutto “Birdy”.

La musica proposta da questa cantautrice acqua e sapone è però molto diversa da quella dei suoi coetanei. Birdy sta portando in giro per il mondo numerose cover da lei realizzate che vanno da “Skinny Love” di Bon Iver, proposta anche sul palco di Sanremo 2013, toccando The National, Phoenix, Postal Service, XX e moltissime altre. Cover realizzate con una bravura sconcertante ma soprattutto tanta umiltà. Da citare anche la splendida cover degli Antony and the Johnsons “Bird gerhl” portata in scena in occasione della cerimonia d’apertura dei Giochi paralimpiaci estivi di Londra, proprio questa estate.

Jasmine, questo il vero nome di Birdy, si sta inserendo nel mondo discografico a piccoli passi ma esso ha già gli occhi concentrati su di lei. Proprio la cover di “Skinny Love” di Bon Iver è stata il suo biglietto da visita principale con ben oltre 120 milioni di visualizzazione su YouTube.

Birdy | © PAUL BERGEN/AFP/GettyImages
Birdy | © PAUL BERGEN/AFP/GettyImages

Una timidezza evidente quella di Birdy che non ama molto fare le interviste proprio perché al centro di esse c’è lei e non solo la sua musica. Una timidezza che scompare non appena sale sul palco e grazie a voce e pianoforte si trasforma, diventando un’altra. Parlando proprio in occasione di Sanremo, Birdy ha confessato che questo anno è stato favoloso per lei, tutto molto eccitante e soprattutto pieno di viaggi inaspettati. Birdy però non ha un educatore privato ma frequenta la scuola pubblica dicendo candidamente di non essere come le star americane. Alla professione di musicista, infatti, per ora Birdy non vuole dedicare più di tre-quattro mesi l’anno proprio perché l’obiettivo principale è quello del diploma. Un diploma che sarà un sigillo senza dubbio importante nella vita di Birdy la quale però sa già bene qual è la sua strada futura: la musica, la musica a trecentosessanta gradi.

Una giovane promessa amante di Chopin e della musica classica, cresciuta in un ambiente infarcito di musica ma che mantiene i piedi ben saldi a terra fra cover di Bon Iver e il lancio del suo primo album omonimo. La musica per Birdy è un modo per esprimere la propria diversità e sensibilità. Jasmine van den Bogaerde ha un futuro roseo davanti a sé ma soprattutto ha la convinzione e consapevolezza che serve in questo tipo d’ambiente. Una raffinatezza che ha già strappato collaborazioni e la presenza nella colonna sonora di un telefilm amato come “The Vampire Diaries” nonché la composizione di una colonna sonora come quella di “Hunger Games”. Ha stregato e convinto la platea dell’Ariston con la toccante cover di “Skinny Love” e verrebbe spontaneo conoscere musicalmente sempre di più Birdy la quale però necessita di tempo, necessita di vivere i suoi sedici anni senza fretta né pressioni. Intanto, Birdy è una delle grandi promesse da tenere d’occhio.

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