The Last Project tra alternative rock e “Futurephobia” a The Passenger

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Torna l’appuntamento con The Passenger, la rubrica attraverso il quale MelodicaMente va alla scoperta degli artisti e band emergenti del panorama musicale italiano. Questa settimana ci occupiamo di The Last Project, gruppo che si è formato a Pavia nel 2009 e si inserisce nel fitto contesto dell’alternative rock, di stampo un po’ british. Quattro ragazzi, tutti giovanissimi, compongono la band: voce, chitarra e synth sono di Francesco Quaranta, a Carlo Cazzani sono affidati lead guitar, cori e synth, Marco Saracino al basso e infine Francesco Capacchione alla batteria e ai cori. Hanno iniziato a suonare nei pub e nei locali di musica dal vivo, da lì un percorso in continua ascesa tra contest, manifestazioni e programmi televisivi.

A seguito della vittoria di concorsi quali l’Heineken Jamming Fest Contest “SalaProve di RockTv” ed il Morning Glory Music Contest del 2010, hanno realizzato il loro primo EP “Feeling Good In Your Shoes”, a cui è seguito l’album “Futurephobia”, pubblicato alla fine del 2011. In questi mesi stanno completando la lavorazione del loro prossimo album.

The Last Project | © Pagina Facebook
The Last Project | © Pagina Facebook

A Tu per Tu con The Last Project

Per capire meglio quale sia lo stile di The Last Project, quale la loro storia ed il loro futuro, abbiamo contattato direttamente la band, alla quale abbiamo rivolto qualche domanda per un botta e risposta carico di contenuti. Ecco come i ragazzi si sono raccontati per noi.

Cominciamo dagli inizi, da quel 2009 in cui avete deciso di creare la band. Il nome scelto è sicuramente particolare e indicativo: cosa significa realmente per voi questo “ultimo progetto”?

Potremmo dire che il nome The Last Project si riferisca alla volontà di metterci in gioco completamente in questa avventura, senza lasciarci vie d’uscita in ambito musicale, in caso questo gruppo non funzioni. Ma possiamo anche essere più drastici: il sapore “divino” o “minaccioso” che ha l’idea di un “ultimo progetto” non ci dispiace affatto!  Probabilmente non è un nome particolarmente originale, ma è quello che abbiamo scelto anche per ricordarci che la musica viene prima di tutto, prima dell’immagine, dei nomi, eccetera.

Voi fate parte del panorama del rock alternativo italiano dal suono brit, un settore molto fitto ed in continua espansione. Cos’è che distingue voi dalle altre band? Quale sentite essere il vostro carattere distintivo?

Quello per cui vorremmo distinguerci, senza montarsi la testa, è la volontà di seguire la nostra idea di sound mettendo da parte tutte quelle mode che periodicamente e ad ondate attraversano il panorama della musica alternativa. Cerchiamo anche di prestare molta attenzione all’aspetto melodico dei pezzi muovendoci dalle passate esperienze verso un prodotto più consapevole dei nostri punti di forza.

Avete pubblicato un EP ed un album, “Feeling Good In Your Shoes” e “Futurephobia”, attualmente state lavorando al terzo. Quali sono le caratteristiche dei precendenti lavori che ritroveremo in questo nuovo e quali gli elementi di novità? Come vi siete approcciati alla lavorazione e cosa vi aspettate, dopo che lo avrete chiuso?

Per adesso è impossibile dire cosa ci aspettiamo dal nuovo lavoro, siamo in piena fase di composizione  e le idee sono talmente tante che è difficile stabilire quale sarà l’aspetto finale. Possiamo dire che comunque seguiamo una linea ben precisa. Futurephobia è molto diverso dal suono pop del primo EP e immaginiamo che il nuovo lavoro viri maggiormente sulla new wave, puntiamo a creare una maggiore atmosfera in ogni brano, senza dimenticare  la volontà di dare particolari impronte ritmiche e di arrangiamento. 

Il sound di The Last Project

Cover "Futurephobia" The Last Project
Cover “Futurephobia” The Last Project

Occhi puntati all’oltre Manica e cuore pulsante tricolore: The Last Project rappresentano il perfetto connubio tra il rock alternativo italiano ed il suono tipicamente britannico, una miscellanea di stili che rendo il loro proprio inconfondibile e godibilissimo. In attesa del nuovo album è possibile ascoltare i due lavori precedenti, cui abbiamo già avuto modo di accennare, “Feeling Good In Your Shoes” e “Futurephobia“. Sebbene lo spirito sia rimasto lo stesso da uno all’altro, la crescita della band suona comunque ben evidente in questo secondo: una particolare cura dei testi, della ritmica e la maggiore precisione negli arrangiamenti fanno ben sperare riguardo al nuovo album cui i ragazzi si stanno dedicando.

Molti sono i canali attraverso i quali conoscere The Last Project e scoprire la loro musica fino a questo momento prodotta, a cominciare dalla sezione di Soundcloud alla quale è possibile ascoltare “Futurephobia”.

  • Sito Ufficiale

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