Roberto Baggio ospite d’onore durante la quarta puntata di Sanremo 2013: il boom d’ascolti registrato durante i quasi 17 minuti di presenza sul palco rappresenta un chiaro segnale di come i campioni, seppur lontani dai riflettori, sortiscono ancora un certo fascino tra il pubblico; anche se questo è un caso particolare. Una chiacchierata faccia a faccia con Fabio Fazio, le poltroncine adagiate al centro del palco, visivamente provato di essere su quel palco, Roberto Baggio non si lascia andare ad inutili prolissità: capelli brizzolati e senza codino anche nell’uso delle parole si dimostra essere un vero campione, complice la lettera scritta di pugno sul finale e dedicata ai giovani tutti.
Ore 21.50 – Teatro Ariston, 63ma edizione Festival di Sanremo 2013. Le immagini sul maxi-schermo anticipano la venuta sul palco di Roberto Baggio accolto con un lungo applauso dai presenti in sala, un estratto conciso ma efficace di alcuni dei momenti salienti che hanno segnato la sua onorata carriera. Luciana Littizzetto legge un sonetto dedicatogli da Giovanni Raboni (il titolo è “In lode a Baggio”): giusto il tempo di scendere le scale e via così con le domande. Curiosa la domanda d’accoglienza con Fazio che gli chiede di stilare un bilancio della sua carriera:
Direi che è andata bene, anche se è iniziato malissimo: ho subito un gravissimo incidente da giovanissimo (18 anni) e non ho giocato per due anni. Per tutti i professori non avrei più potuto giocare. Poi la passione, il desidero e il sacrificio per arrivare a fare quello che desideravo sono stati determinanti.
Dal generale al particolare, il pallone d’oro sembra essere a suo agio (nonostante dicesi non abituato ad essere sotto i riflettori) ed è curioso scoprire che, nonostante il suo abbandono (avvenuto nel 2004) dei campi da calcio, una commissione composta dai Premi Nobel per la Pace gli ha assegnato il Premio Peace Summit Award nel 2010 (da più di dieci anni è ambasciatore FAO nel mondo). Il racconto scorre veloce tra ricordi e operazioni più recenti, tra le quali spicca fra tutte il caso di Aung San Suu Kyi (Premio Nobel per la Pace nel 1991, leader della Birmania) ha vissuto gli ultimi 22 anni agli arresti domiciliari: fra tutti scelse di farsi consegnare un Premio offerto dalla città di Roma proprio da Roberto Baggio combinando, per l’occasione, un incontro con i fan giapponesi del “Divin Codino”.
L’incontro si chiude con le parole di Roberto Baggio, scritte di pugno su di un foglio di carta e dedicate a tutti i giovani (i suoi tre figli compresi). Vi lasciamo alla visione del video.
Sanremo 2013 – La lettera di Roberto Baggio indirizzata ai giovani 14/02/2013