Sanremo 2013 omaggia Modugno, due Giovani già in finale

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Asaf Avidan | © Daniele Venturelli/Getty Images

L’uscita di “Volare“,  fiction in omaggio a  Domenico Modugno come racconto in soggettiva del successo del cantante pugliese, è lo spunto che da il via alla seconda serata di Sanremo 2013:

Beppe Fiorello, che nella serie in uscita veste i panni dell’amatissimo cantante e sul palco dell’Ariston ha indossato la giacca che Modugno portava quando ha cantato a Sanremo nel 1958, a lui rende omaggio con l’interpretazione di “Vecchio frack” e “Tu si ‘na cosa grande“. Ad un emozionato Fiorello i grandi applausi dell’Ariston e di  Franca Gandolfi, moglie dell’artista scomparso nel 1994, prima che la kermesse canora avesse inizio. Fabio Fazio annuncia così l’ingresso della “principessa del Festival” ma dalla scalinata invece della compagna di viaggio ecco scendere fasciata in uno splendido abito la modella israeliana Bar Rafaeli.

La  gara ha inizio con i Modà “Se si potesse non morire” e “Come l’acqua dentro il mare” sono i pezzi sanremesi della band capitanata da Kekko Silvestre che visibilmente emozionato si presenta all’Ariston dopo il successo ottenuto due anni fa da “Arriverà” cantato in coppia con Emma Marrone per la quale ha firmato l’anno scorso il brano “Non è l’inferno”. L’ex Miss Italia Eleonora Pedron assieme a Max Biagi annunciano il passaggio di “Se si potesse non morire”, pezzo che è fa parte della tracklist di “Gioia” il nuovo album che esce oggi.

Secondo dei 7 Big sul palco ieri sera è stato Simone Cristicchi che ha presentato “Mi manchi” e “La prima volta che sono morto“: due brani che forse hanno convinto poco il pubblico ma che Cristicchi ha auspicato possano essere canticchiati dai più piccoli Jessica Rossi, medaglia d’oro alle Olimpiadi 2012,  è la presentatrice che annuncia la vittoria del secondo brano con il 56% delle preferenze.

Una delle attesissime ospiti della seconda serata di Sanremo 2013, Carla Bruni, fa il suo ingresso in un informale completo dalla foggia maschile dopo le prime due esibizioni, per presentare “Chez Keith Et Anita” brano estratto dall’ultimo disco dell’ex first lady francese, “Little French Songs”, un pezzo che lei esegue con il solito stile defilato e la voce sottile accompagnandosi alla chitarra  al fianco della sua band anche se, ci è sembrato, aiutata dal ricorso al playback. Dopo l’esibizione c’è stato spazio per un  breve faccia a faccio tra il conduttore e l’ex modella che nel 2009 era stata ospite sul palco del Festival ma soprattutto per uno schetck con Luciana Littizzetto che, accompagnata da Carla Bruni alla chitarra,  offre una spassosa versione di ” Quelqu’un m’a dit” ben noto brano di Carlà.

Carla Bruni | © Daniele Venturelli/Getty Images
Carla Bruni | © Daniele Venturelli/Getty Images

La gara riparte con Malika Ayane, colei che alla vigilia del Festival gli scommettitori davano come favorita: “Niente” è il primo dei due brani proposti, una ballad delicata e romantica scritta per lei da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro come anche “E se poi“. Malika voleva un testo che le fosse cucino addosso e Giuliano ha composto “Niente“, un brano poetico e intenso con un crescendo che porta al trionfo finale e del quale la cantante aveva detto:

Già da tempo, ma specialmente in questo momento, sono concentrata, quasi ossessionata, sul raccontare i sentimenti in prima persona. “Niente” parla proprio di questo, quando si è legati, anche in modo molto forte, a qualcuno ma si è già capito, e deciso, che non si potrà andare avanti e che bisogna tagliare. Giuliano mi ha mandato un’incisione solo piano e voce avvisandomi: “Stai attenta, ti farà piangere”. Io l’ho ascoltata, l’ho rifatta con chitarra e voce e gliel’ho rimandata e lui dopo averla ascoltata mi ha risposto: “Adesso sei tu che hai fatto piangere me“ .

L’entusiasmo delle dichiarazioni di Malika non sono bastate però e Alberto Angela ovvero Neri Marcorè nei panni del popolare conduttore annuncia il passaggio di “E se poi”.

Il siparietto della bella e simpatica Bar Rafaeli, che si cimenta alla batteria, precede l’arrivo degli Almamegretta che con il loro brano “Mamma non lo sa” affrontano il cambiamento della società e con essa dell’uomo e della cultura. Raccontare di tempi lontani, di un dopo guerra da cui sembrano essere passati secoli anziché pochi decenni, ma a ben guardare (e poi ascoltare) si capisce che tutto questo è molto più vicino di quanto possiamo immaginare. Il viaggio è invece il tema centrale di “Onda che vai”,a scrivere il pezzo per la rock band made in Napoli è stato il collega Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino. Ma è il primo pezzo a passare: lo annuncia Filippa Lagerbak con evidente soddisfazione di Raiz e del suo gruppo.

Dopo la band napoletana è il turno di Max Gazzè che torna così a Sanremo. Gazzè porta sul palco i due inediti sanremesi ( I tuoi maledettissimi impegni e Sotto casa), ma è “Sotto casa” ad ottenere il via libera di pubblico e sala stampa ( il 77% delle preferenze) oltre ad incassare il caloroso riscontro del pubblico in sala.

Annalisa debutta a Sanremo dopo la partecipazione al talent Amici che l’ha fatta conoscer al grande pubblico: “Scintille” che vede la firma di Antonio Galbiati e Dario Faini, già autore di testi per altri artisti usciti dalla fucina di Amici e che ha una marcia in più rispetto al secondo brano proposto “Non so ballare”, ballata soft e intensa scritta dal leader de La Fame di Camilla.

La gara dei Big subisce il secondo stop della serata per l’arrivo sul palco dell’attesissimo cantante israeliano Asaf Avidan, performance aprezzatissima ed intensa che spezza il meccanismo serrato delle esibizioni che quest’anno in linea con la centralità che si è voluto dare alla musica ha lasciato poco spazio a grandi nomi di spicco internazionale. “One day / Reckoning Song” è la canzone, hit radiofoica, proposta con grande classe anche sul palco dell’Ariston che gli tributa la standing ovation.

Asaf Avidan | © Daniele Venturelli/Getty Images
Asaf Avidan | © Daniele Venturelli/Getty Images

Arriva così il momento più atteso della serata, l’esibizione di Elio e le Storie Tese: i loro brani “Dannati Forever” e “La canzone mononota” come annunciato sono state la marcia in più della serata. Pungenti, ironici… in una parola geniali, gli Elii hanno portato una ventata di novità all’Ariston, spezzando il binomio cuore-amore che spesso accompagna i brani sanremesi. “La canzone mononota” con il suo carico di ironia condita da una performance anche visiva, teatrale guadagna il passaggio con una percentuale che è un plebiscito 88% delle preferenze. E’ lo stesso Elio a dire: “Grazie Italia”.

Pregiato ospite della seconda serata, Neri Marcorè nei panni di Alberto Angela ha deliziao il pubblico in chiusura delle esibizioni dei 7 Big in scaletta, prima dell’inizio della gara dei Giovani che avrebbe dovuto essere preceduta dall’esibizione dei Ricchi e Poveri assenti ieri sul palco per il grave lutto che ha colpito Franco Gatti. Quando è ormai passata la mezzanotte fanno ingresso all’Ariston 4 degli 8 Giovani di Sanremo 2013: Renzo Rubino, Il Cile, Ireno Ghiotto e i Blastema, nell’ordine, presentano dal vivo i loro pezzi contendendosi i 2 posti in finale.

Il saluto alla modella Bar Raphaeli che ringrazia il pubblico per l’accoglienza, precede l’annuncio che tiene col fiato sospeso i 4 giovani artisti che sperano di proseguire nella gara, ma sono solo Renzo Rubino e i Blastema a festeggiare. Archiviata anche la serata numero 2 di Sanremo 2013, attesa per quella di stasera,  dedicata ai duetti dei 14 Big in gara e ai rimanenti 4 Giovani.

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