Dopo l’exploit discografico con “Siamo Morti a Vent’anni“, per Il Cile, all’anagrafe Lorenzo Cilembrini, arriva il momento del grande salto con Sanremo. Il giovane cantautore aretino è uno degli 8 giovani scelti per calcare il palcoscenico del Teatro Ariston.
L’album di debutto “Siamo Morti a vent’anni“, trainato dal singolo apripista “Cemento armato“, ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica oltre ai complimenti di importanti nomi della scena musicale italiana come Jovanotti, Negrita, Club Dogo.
Proprio con i Negrita Il Cile ha cominciato a farsi notare dal pubblico firmando alcuni dei brani di “Dannato vivere“, ultimo disco di inediti della band aretina guidata da Pau.
Dopo aver accompagnato i Negrita in tour per Lorenzo arriva anche la soddisfazione di essere l’unico italiano a comparire nella lineup dell’Heinieken Jammin’ Festival 2012, chiamato ad esibirsi prima degli headliner dei The Cure e New Order e Crystal Castles.
Road To Sanremo 2013
“Le parole non servono più” è il brano del debutto sanremese de Il Cile, una canzone che mette in risalto le doti cantautorali del giovane aretino già apprezzate in “Siamo Morti a Vent’anni”. Lorenzo ha firmato sia la musica che il testo della canzone. Si tratta di una ballata rock che racconta di un amore finito:
“Scrissi questa canzone pensando ad una ragazza per me davvero importante che stava partendo per Bologna ed iniziava il suo primo anno di università. Conoscendo bene il posto avendoci vissuto e studiato, ma soprattutto conoscendo bene lei, provai ad immaginare come si sarebbe districata tra eccessi, tentazioni, nuove esperienze e nuove ferite. Sapevo che l’avrei persa per sempre, che i nostri destini si sarebbero divisi troppo e troppo a lungo, ho voluto quindi lasciarle queste ultime parole d’addio, anche se purtroppo in questo caso Le Parole Non Servono Più se non come ricordo di emozioni da custodire gelosamente“.
SEGUI IL NOSTRO SPECIALE SUL FESTIVAL DI SANREMO 2013
Le parole non servono più – Il Testo
Idi di giugno e poesia cerebrale
ti regalo aforismi da mercato rionale
sei una barbie sfregiata da una felicità
parziale e aiutata da flûte di champagne
Le tue lacrime lisce arrotate nei bagni
di locali alla moda dove perdi mutande
chissà se mantieni la testa al suo posto
oppure la doni alla iena di turno
Le parole non servono più per riaverti
le canzoni che ho scritto per te
rotte in mille pezzi
Luna furtiva che brilli nel cielo
arrivale addosso e stendi il tuo velo
sulle case stregate dagli universitari
dille che mi manca e che negli alveari
Alle quattro di notte per i vicoli stretti
compri veleni e non compri confetti
il miele scompare in un accento straniero
e al risveglio il fondo del pozzo è più nero
Le parole non servono più per riaverti
le canzoni che ho scritto per te
rotte in mille pezzi
Le parole non servono più per riaverti
le canzoni che ho scritto per te
rotte in mille pezzi
Bastimenti di giorni corrosi
masticando gli avanzi di noi
Quante stelle annegate in bicchieri
posso darti ogni dramma che vuoi
Cataclismi di attimi sparsi
la dinamica resta così
Siamo solo destini impigliati
siamo martiri del nostro vivere
Le parole non servono più per riaverti
le canzoni che ho scritto per te
rotte in mille pezzi
Le parole non servono più per riaverti e
le canzoni che ho scritto per te
rotte in mille pezzi
Le parole non servono più per riaverti e
le canzoni che ho scritto per te
sono come spettri