Pussy Riot, Sinead O’Connor chiede clemenza a Putin

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Sinead O'Connor | © Stephen Lovekin/Getty Images

Solidarietà internazionale per le Pussy Riot che possono contare anche sull’appoggio delle star della musica: nelle scorse settimane erano stati Madonna, Paul McCartney e Björk ad esprimere la loro vicinanza alle tre ragazze condannate a tre anni di carcere dopo la loro esibizione anti Putin nella cattedrale di Cristo il Salvatore, oggi invece è la volta di Sinead O’ Connor.

La cantante irlandese infatti si è apertamente schierata dalla parte delle giovani musiciste punk, condannate lo scorso mese di Agosto per “incitamento all’odio religioso”, e ha espresso la sua solidarietà rivolgendosi direttamente al presidente russo Vladimir Putin con una lunga lettera davvero significativa, pregandolo di ridurre la pena delle tre giovani commutandola con gli arresti domiciliari. Una copia di questa lettera sarà consegnata al Cremlino il prossimo 24 Settembre.

Nella missiva Sinead O’Connor si presenta semplicemente come una cantante e dice di non avere nessun interesse per la politica, che trova noiosa, ma piuttosto è attenta a ciò che accade alle persone. La O’Connor si definisce una donna con il cuore pieno d’amore per tutte le persone coraggiose e fa riferimento proprio alla sua fede nello Spirito Santo; citando la Scritture la cantante chiede clemenza per le tre giovani e per chiunque commetta degli errori: per la cantante infatti le tre ragazze hanno semplicemente agito perché guidate dall’impulsività propria dei giovani. Infine la O’Connor fa leva sui sentimenti d’amore che legano genitori e figli e chiede al presidente di rimandare le ragazze dai loro figli e mostrare così “al mondo ciò che un vero uomo è” ossia qualcuno capace di pronunciare le parole “amore” e “perdono”.

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Sinead O’Connor | © Stephen Lovekin/Getty Images

Poche ore fa inoltre è arrivata anche la notizia che Amnesty International ha assegnato alle tre Pussy un Premio per la Pace che sarà consegnato da Yoko Ono. Il premio è stato ideato dalla vedova di John Lennon nel 2002 in memoria dell’attivismo del marito: il riconoscimento, consegnato in una cerimonia a New York , a Pyotr Verzilov,  marito di Nadezhda Tolokonnikova, una delle tre attiviste. Insieme alle Pussy Riot saranno premiati anche la pacifista americana Rachel Corrie che nel 2003 fu travolta e uccisa da un bulldozer israeliano a Rafah nel corso di una manifestazione e lo scrittore Christopher Hitchens, scomparso nei mesi scorsi.

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