90 anni fa nasceva Domenico Modugno

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Domenico Modugno - 1958 | © Keystone/Getty Images

Il 9 gennaio del 1928 nasceva a Polignano a Mare Domenico Modugno, cantautore, chitarrista, attore, regista e uomo politico italiano, considerato uno dei padri della canzone italiana e uno tra i più prolifici artisti in generale, avendo scritto e inciso circa 230 canzoni, interpretato 38 film per il cinema e 7 per la televisione, nonché recitato in 13 spettacoli teatrali, condotto alcuni programmi televisivi, e vinto quattro Festival di Sanremo.

Morto 25 anni fa il 6 agosto 1994 a Lampedusa, Modugno è anche universalmente chiamato “Mister Volare“, visto che con la celebre canzone (il cui titolo ufficiale è “Nel blu dipinto di blu“, brano scritto insieme a Franco Migliacci che ha 800 000 copie in Italia e oltre 22 milioni nel mondo) ha vinto il suo primo Festival di Sanremo, segnando il punto di rottura della musica italiana tradizionale e l’inizio di una nuova era, recependo il nuovo stile portato dagli “urlatori” e mediandolo con un’esecuzione che risente delle influenze swing di importazione statunitense con un arrangiamento per i tempi innovativo. Modugno è anche uno dei due cantanti italiani (l’altro è Renato Carosone), ad aver venduto dischi negli Stati Uniti senza inciderli in inglese. È tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi con oltre 70 milioni di copie e nei suoi ultimi anni fu anche deputato e dirigente del Partito Radicale.

Modugno, cui altri brani famosi sono “Piove”, “L’uomo in frac”, “Resta cu me” e “Dio come ti amo”, puà vantare anche collaborazioni con Garinei e Giovannini, per cui interpreta “Rinaldo in campo”, Eduardo De Filippo, Salvatore Quasimodo, Pier Paolo Pasolini, Ennio Morricone, Totò, Ninetto Davoli, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Nella sua carriera è stato anche Mackie Messer nell'”Opera da tre soldi” di Bertolt Brecht con la regia di Giorgio Strehler, il protagonista dello sceneggiato tv “Scaramouche” e, sempre in teatro, un “Cyrano” di clamoroso successo. Nel 1984 viene colpito da un ictus negli studi Mediaset di Cologno Monzese e deve abbandonare la carriera artistica, lanciandosi in quella politica, prima vicino al Partito Socialista Italiano e poi nel 1987 eletto alla Camera nelle liste dei Radicali. Nel 1991 torna a cantare e il 26 agosto 1993 tiene il suo ultimo concerto, una festa di riconciliazione con la sua Polignano a Mare, “tradita” all’inizio della carriera quando si spacciò per siciliano.

Dopo la sua morte moltissimi artisti hanno dedicato omaggi musicali a Modugno: da Fabrizio De André che lo cita in “Don Raffae'”, dai Negramaro che hanno ricantato “Meraviglioso” (la canzone scartata nel 1968 al festival di Sanremo) ai Folkabbestia di “Tre briganti e tre somari” incisa con Caparezza ed Erriquez della Bandabardò; dai Radiodervish che hanno realizzato lo spettacolo “Amara terra mia” con Giuseppe Battiston, inciso l’album e fatto il video della “title track” diretto da Franco Battiato; da Ginevra Di Marco e Roy Paci che incidono “Malarazza” agli Avion Travel che portano in scena, con il contributo di alcuni dei migliori jazzisti italiani, “Uomini in frac” fino a Diodato che ha inciso “Piove”. Ultima dedica “Volare“, la fiction di Rai1 con protagonista Beppe Fiorello nei panni del cantautore pugliese, Fiorello che portarà in teatro lo spettacolo “Penso che un sogno così…”, scritto con Vittorio Moroni e con la regia di Giampiero Solari dove indossa i panni di Modugno recitando e cantando dal vivo.

Noi di MelodicaMente vogliamo ricordarlo con la registrazione dalle teche Rai di uno dei suoi pezzi a nostro avviso più belli, “Meraviglioso“. Buon ascolto.

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