È uscito da pochi giorni il nuovo album di Miley Cyrus. La popstar ha 28 anni ed una carriera incredibile alle spalle, con questo album sembra aver raggiunto una certa maturità ed è passata a sonorità un po’ più rock rispetto al passato. Un album più maturo rispetto ai precedenti sì, ma con ancora del lavoro da fare. Non è la Miley Cyrus di Hannah Montana e nemmeno quella di Wrecking Ball, non è quella influenzata dalla madrina (e che madrina) Dolly Parton: qui c’è Stevie Nicks, la strega bianca. Nel complesso, “Plastic Hearts” è un lavoro in cui si fondono le passioni musicali di Miley Cyrus, tra brani più aggressivi e altri più malinconici e romantici. Oltre a mostrare l’immagine di una donna indipendente, forte, che non teme il giudizio degli altri e non ha paura di andare avanti, c’è un altro messaggio di fondo. Lo ha già detto chiaramente anche Miley Cyrus, è un pensiero rivolto ai suoi ex, e non è dei più gentili.
1. La nuova Miley
Miley Cyrus nel corso della sua carriera, iniziata quando era appena bambina, ha dimostrato in più occasioni di essere una star camaleontica. La riprova è proprio quest’album, dall’impronta più rock e che crea uno stacco definitivo dalla popstar rispetto a “Younger Now” (2017). La produzione di “Plastic Hearts” è stata piuttosto lunga e nel mezzo la Cyrus ha vissuto il divorzio a Liam Hemsworth, un intervento chirurgico alle corde vocali, la perdita della nonna, l’incendio della casa di Malibu, la fine della relazione con Cody Simpson e, come tutti, l’arrivo della pandemia. Oltre alla rabbia verso le relazioni precedenti e la voglia di andare avanti, non mancano le riflessioni sull’impatto che i media hanno avuto sulla sua vita e su come tutto potrebbe essere percepito diversamente se lei non ci fosse più (in “Hate me“). Quella di “Plastic Hearts” è una donna che ha disfatto il progetto più volte prima di darlo alla luce, modificandolo a seguito delle esperienze vissute. Una donna che ora si presenta con una nuova consapevolezza, raccontata nella schietta “Never be me“.