La sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo,il secondo targato Carlo Conti, si apre con un lungo omaggio ai 65 vincitori delle edizioni precedenti. Piccola presentazione dietro le quinte da parte dei 10 big chiamati a presentare stasera il proprio brano ed è subito omaggio a David Bowie con “Starman” eseguita dall’orchestra di Sanremo.
Mentre le polemiche continuano a imperversare anche sui sociale per la partecipazione a Sanremo di Elton John e dei discorsi “scomodi” con possibili proclami elettorali a favore della comunità gay, un elegantissimo Carlo Conti apre ufficialmente la 66° edizione del Festival di Sanremo. Il Big designato ad esibirsi per primo è Lorenzo Fragola con “Infinite volte“, brano con il quale il giovane da l’impressione di aver osato molto meno rispetto a “Siamo uguali” dell’anno precedente. Noemi con “La borsa di una donna” non si discosta molto dal suo stile ma riesce a catturare la nostra attenzione solo nel crescendo del brano. Terzi big in gara i Dear Jack al debutto nella nuova formazione con Leiner alla voce, il giovane ex talento di X Factor vittima dell’emozione non brilla in “Mezzo respiro“, anzi. Primo brano che sembra aver catturato anche l’attenzione del pubblico a Teatro è “Via da qui“, brano proposto da Giovanni Caccamo e Deborah Iurato e sul quale anche i bookmaker alla vigilia si erano espressi positivamente: i duetti hanno sempre funzionato a Sanremo e i brani scritti da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro anche.
Laura Pausini operazione nostalgia
Dopo 23 anni ritorna al Festival di Sanremo Laura Pausini con una carica di allegria e di leggerezza che la fa sembrare ancora la ragazzina che nel 1994 apriva le porte del suo successo con “La Solitudine“. Medley di alcuni dei suoi più grandi successi e poi un curioso duetto in video con la Laura diciottenne al festival nel 1994. Con “Simili” la cantante accenna il suo favore delle unioni civili:
“Essere simili vuol dire essere uguali e differenti, rispettare le persone e le storie che incontriamo anche se sono diverse da noi. Voglio che le persone simili possano proteggersi tra di loro e non dividersi mai”
Riprende la musica con gli Stadio ma “Un giorno mi darai” denota il tempo che passa per la band di Curreri che non riesce a conquistarci al primo ascolto, lo stesso vale per Arisa che sembra ormai perfettamente calata nelle sonorità di “Controvento“, impeccabile però la sua interpretazione di “Guardando il cielo“. Additato alla vigilia come uno dei brani migliori, “Il primo amore non si scorda mai” di Enrico Ruggeri è tutt’altro che un classico brano d’amore ma per noi necessita di un secondo ascolto.
Ritorno in grande stile per i Bluvertigo che a Sanremo sembrano più decisi e puliti che mai, “Semplicemente” è un pezzo più in stile Morgan che Bluvertigo, ma meritevole di una piena sufficienza. Peccato che Morgan abbia avuto problemi con il basso e non pochi con le corde vocali.
Per far alzare la platea c’è bisogno di “Wake Up” di Rocco Hunt, brano di denuncia sociale anche se di nuovo, rispetto alla prima partecipazione del festival del giovane rapper salernitano c’è poco. Sicuramente il rapper ha però svegliato il pubblico in difficoltà con il ritmo che al festival comincia a farsi lento.
Altro brano dal testo sociale ma stavolta toccante è “Blu” interpretato da Irene Fornaciari la quale, con discrezione, racconta la tragedia, ancora troppo attuale, dei migranti.
Sanremo: Elton John e il pericolo scampato
Il momento più atteso e discusso degli ultimi giorni finalmente arriva: Elton John, accompagnandosi al pianoforte regala “Your song” e poi “Sorry seems to be the hardest word” ed è subito magia all’Ariston. Poche chiacchiere con Carlo Conti prima di regalarci ancora l’anteprima mondiale live di “Blue Wonderful” il singolo estratto dall’ultimo “Wonderful Crazy Night“. E per chi in questi giorni ha temuto il peggio con la presenza all’Ariston di Sir Elton John? Poca roba, poche esternazioni sui diritti civili (se non in maniera velata), ma un ringraziamento alla sua vita: “Oggi mi diverto moltissimo, non avrei mai pensato di diventare papà e di avere la vita che ho avuto“. In fondo gli unici a prendere una netta posizione e a non aver paura a svelarla sono stati alcuni Big come Noemi, Arisa, Enrico Ruggeri, Bluvertigo e Irene Fornaciari che hanno portato sul palco dell’Ariston nastri colorati a sostegno dei diritti dei gay e delle unioni civili aderendo alla campagna #SanremoArcobaleno lanciata sui social poche ore prima dell’inizio della serata.
Non riescono a convincere il pubblico finendo tra i 4 a rischio eliminazione i Dear Jack, Irene Fornaciari, Bluvertigo e Noemi.